L’Accademia Adrianea di Architettura e Archeologia Onlus è un’organizzazione senza scopo di lucro attiva nel settore della ricerca e della formazione sui temi della valorizzazione e riabilitazione dei beni culturali e archeologici, che opera in un ampio quadro di relazioni istituzionali a livello internazionale.

L’Accademia è costituita al suo interno da due unità operative, una riferita all’offerta formativa, denominata School of Architecture and Museography for Archaeology (SAMA), e una rivolta alla ricerca assistita da tecnologie avanzate, denominata MUS_ATH. Le due unità, restituiscono una nitida radiografia della doppia anima che fin dalla sua istituzione ha caratterizzato il profilo culturale dell’Accademia: una proveniente da una tradizione accademica beaux arts e l’altra da una tradizione decisamente politecnica. La prima è caratterizzata da un solido retaggio che affonda le radici nell’esperienza del classicismo dei pensionnaires francesi impegnati a dare inizio alla moderna archeologia a Roma nel XVIII e XIX secolo. La seconda, dalla fiducia nell’applicazione delle nuove tecnologie e dalla contaminazione disciplinare e metodologica. Dovendo tracciare il suo profilo in una metafora storica, si potrebbe dire che l’Accademia Adrianea coltivi dentro di sé, stimolandoli e sintetizzandoli ad un tempo, gli estremi poli della mai esaurita Querelle des Anciens et des Modernes.

L’anima beaux arts dell’Accademia trova la sua principale espressione nel suo prodotto più noto, il Piranesi Prix de Rome, concorso annuale di architettura per l’archeologia aperto alle Università e al professionismo illuminato, impegnato nel progetto architettonico per la valorizzazione e riqualificazione del patrimonio.

Il Prix è organizzato e declinato in due concorsi che si sviluppano in parallelo: il concorso universitario (attivato nel 2003 e giunto oggi alla XVIII edizione) che aperto agli studenti delle scuole di architettura di tutto il mondo che confluiscono a Villa Adriana per attendere ad un workshop-concorso di due settimane. Workshop che costituisce passaggio obbligato e propedeutico per accedere ai successivi upgrade formativi; e il concorso riservato agli studi professionali di architettura (attivato nel 2010 e giunto alla X edizione noto come Call Internazionale per Architetture Costruite) i quali partecipano concorrendo con i loro progetti realizzati in siti archeologici, presentandoli in seduta pubblica di fronte al pubblico degli studenti partecipanti al Premio universitario.

Nell’anno 2016, la Call Internazionale è stata dedicata per la prima volta ad un progetto originale dedicato all’Area Archeologica Centrale di Roma ed in particolare alla riqualificazione e risignificazione di Via dei Fori Imperiali. Nel 2018 il concorso ha avuto come tema la Grande Villa Adriana di Tivoli per la quale era richiesto un progetto che riformulasse n maniera innovativa il concetto di Buffer Zone e che restituisse il giusto significato paesaggistico e architettonico al sito archeologico.

A questo duplice concorso è affiancato il Piranesi Prix de Rome alla Carriera, riconoscimento all’alta formazione classica, che in pochi anni ha raggiunto la celebrità internazionale potendo esibire uno straordinario albo d’oro.

Sempre all’anima beaux arts è ascrivibile l’attività della School of Architecture and Design Museum for Archaeology la quale si colloca nella rete internazionale degli istituti per la formazione e per la ricerca scientifica, con un’offerta multidisciplinare basata sulla triangolazione tra museografia, architettura e archeologia. Caratteristica particolare della sua azione propositiva è quella di associare le due discipline, quella del progetto di architettura e quella dello scavo archeologico, considerandole nella loro autonomia ed allo stesso nella loro relazione e consequenzialità. Una relazione, quella tra Architettura e Archeologia, che trova la sua più compiuta formulazione interdisciplinare proprio connettendosi con la Museografia, terzo vertice della triangolazione, che agisce come cerniera capace di implementare un vasto orizzonte di saperi nell’obiettivo comune della valorizzazione, riabilitazione e comunicazione dei beni archeologici. La School dell’Accademia Adrianea, presenta un’offerta didattico-formativa e scientifico-propositiva basata su Corsi di Master e su Corsi Brevi (workshop in situ) aventi, come campo di applicazione principale, la progettazione strategica per i beni archeologici nel loro rapporto con il territorio e con il paesaggio fisico e culturale di antica formazione, nel suo rapporto con la contemporaneità.

La seconda anima dell’Accademia è il MUS_ATH, (Museography and Advanced Technologies for Heritage) unità operativa di ricerca basata sulla relazione tra discipline museografiche e tecnologie avanzate per il patrimonio, che articola percorsi formativi integrati, assistiti dalle nuove tecnologie informatiche. Il suo obbiettivo è promuovere studi, ricerche e catalogazioni, nonchè progetti, per proprio conto o per conto terzi, in collaborazione con le istituzioni pubbliche o private preposte e impegnate nel medesimo obbiettivo culturale.

Il MUS_ATH ha sviluppato rapporti di collaborazione con importanti Istituzioni quali la DARC del MiBAC, i Musei Vaticani, la Scuola Archeologica Italiana di Atene, i Musei di Stato di Berlino, La Grande Biblioteca di Alessandria d’Egitto, La Triennale di Milano, Il Museo Egizio di Torino, La Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio, La Soprintendenza del Mare di Palermo, l’YSMA di Atene, la Generalitat Valenciana, i Musée des Monuments français – Cité de l’Architecture et du Patrimoine di Parigi, l’Han Yang Ling Museum di Xian (Cina) oltre alla Provincia di Roma, Roma Capitale, Comune di Tivoli, Ordine degli Architetti Paesaggisti Pianificatori e Conservatori di Roma e provincia. Tra le Università, oltre ai numerosi atenei italiani in cui sono presenti Scuole di Architettura, sono da menzionare le collaborazioni con l’Accademia di Belle Arti di Alessandria d’Egitto, con l’İstanbul Technical University di Istanbul, il Politecnico di Atene, Pratt Institute di New York, l’Università Ion Mincu di Bucarest, l’UPV di Valencia, la University of Teheran (CEAT)-Center of Excellence in Architectural Technology.

L’attività sia formativa che scientifica proposta dal MUS_ATH, inerenti l’utilizzo delle tecnologie avanzate, si basa su processi di acquisizione di informazioni finalizzate alla restituzione della realtà in formato virtuale, e su processi di restituzione in formato fisico volumetrico: sotto il profilo della restituzione virtuale, si opera mediante modellazione reality based, basata cioè sull’acquisizione tridimensionale della forma degli oggetti mediante sensori attivi (laser scanner) e passivi (fotogrammetria di nuova generazione SFM, Structure From Motion).

Grazie a questo panorama di tecniche di rilevamento e di software è possibile realizzare modelli 3D – da utilizzare sia nelle best practises professionali sia nella ricerca scientifica – laddove si richiedono restituzioni fedeli di morfologie complesse tipiche dei contesti archeologici.

Le tipologie di applicativi utilizzate nei processi di restituzione sono:

Reverse Modelling/Mesh Processing, per la conversione dei dati “grezzi” da apparecchi laser scanner o fotogrammetria, in modelli digitali di tipo mesh topologicamente corretti, nonché per l’estrazione di profili e sezioni dai modelli 3D per una loro restituzione 2D.

Structure From Motion, per restituire modelli 3D dotati di texture del colore apparente.

Modellazione geometrica per l’entertainment, per convertire i modelli mesh ad alto dettaglio in modelli ottimizzati in grado di essere facilmente impiegati per animazioni, rendering, applicazioni real-time.

Per quanto riguarda la realizzazione di soluzioni restitutive tridimensionali fisiche si opera prevalentemente mediante 3D Print Processing, utile per stampare modelli tridimensionali utilizzando nello specifico due metodi produttivi: modellazione mediante selective laser sintering (SLS) che fa impiego di polveri metalliche, termoplastiche o silicee sinterizzate mediante laser, e la fused deposition modeling (FDM), modellazione a deposizione fusa mediante estrusione di filamenti plastici o metallici.

Grazie all’interazione tra i sistemi di modellazione reality based e ai processi di 3D print è possibile per gli studenti e i docenti dell’Accademia, attivare processi di modelling reverse a diverse scale di acquisizione e restituzione, dai piccoli oggetti di arte decorativa ai monumenti di dimensione ragguardevole.